Giro del Delfinato 2022, la fuga premia Carlos Verona che vince per la prima volta a 29 anni! Primož Roglič stacca tutti ed è il nuovo leader
La penultima giornata del Giro del Delfinato 2022 ha visto trionfare Carlos Verona al termine di una lunga fuga. Il corridore della Movistar, alla prima vittoria tra i professionisti dopo tanti anni al servizio dei compagni, ha affrontato da solo tutta la salita finale riuscendo a gestirsi al meglio e a resistere al ritorno di uno scatenato Primož Roglič (Jumbo-Visma) che ha staccato con grande facilità gli avversari a 1500 chilometri dal traguardo. Lo sloveno ha anticipato di 12” il compagno Jonas Vingegaard, reduce da un’altra prova estremamente convincente, e l’australiano Ben O’Connor (Ag2r Citroen). In classifica generale, Roglic si veste di giallo con 44” di vantaggio su Vingegaard e 1’24” su O’Connor. Quarto posto a 1’30” per Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) e quinto per un Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) bravo fino alle battute finali quando è andato in debito d’ossigeno.
Con la strada che inizia rapidamente a salire per il mitico Galibier, la corsa si fa dura sin da subito. I primi chilometri sono così un susseguirsi di tentativi che si annullano reciprocamente, con quasi tutte le squadre che provano a inserire un uomo all’attacco. Ne esce così una maxi-fuga da 29 corridori, tra i quali si inserisce tuttavia anche la Maglia Gialla Wout Van Aert (Jumbo-Visma), in versione stopper di lusso, quando sono infatti i suoi compagni a tenere alta l’andatura in gruppo. Già molto attivo, Pierre Rolland (B&B Hotels – KTM) approfitta di un attimo di tregua per guadagnare qualche metro insieme all’altrettanto propositivo Matteo Fabbro (Bora-hansgrohe), mentre alle loro spalle si ripetono gli scatti.
Progressivamente, di forza, riescono così ad uscire altri corridori, sotto stretto controllo di un gruppo che seleziona a chi concedere la giornata in fuga. Primi a muoversi sono così Andrés Ardila (UAD), Bruno Armirail (GFC), Laurens Huys (IWG) e Victor Lafay (COF). Dietro di loro si muovono Kenny Elissonde (TFS), Toms Skujiņš (TFS), Omer Goldstein (IPT), Carlos Verona (MOV), Kevin Vermaerke (DSM), Andrey Amador (IGD) e Dries Devenyns (QST), seguiti da Luis León Sánchez (TBV), Gregor Mühlberger (MOV), Tsgabu Grmay (BEX) raggiunti da Simon Guglielmi (Team Arkéa – Samsic). Alle loro spalle si muovono ancora George Bennett (UAE Team Emirates), Kévin Geniets (Groupama – FDJ), Sean Quinn (EF Education-Easypost), Jasper Stuyven (Trek – Segafredo), Mark Donovan (Team DSM) e Filippo Conca (Lotto Soudal).
Rolland transita per primo sul GPM davanti a Fabbro, mentre alle loro spalle i primi inseguitori si compattano. Del gruppetto che si va a comporre, i primi a rientrare sulla testa della corsa, da poco entrati negli ultimi cento chilometri di corsa, sono Skujiņš, Ardila e Amador. Il costaricano prova a quel punto ad allungare da solo, ma viene ben presto ripreso dagli altri attaccanti. La lunga discesa vede Grmay e Conca rialzarsi, mentre tutti gli altri inseguitori riescono a rientrare sulla testa della corsa, andando a formare così un gruppetto di 18 uomini al comando a quel punto composto da: Luis León Sánchez, Elissonde, Goldstein, Verona, Armirail, Mühlberger, Lafay, Skujiņš, Guglielmi, Fabbro, Vermaerke, Ardila, Donovan, Stuyven, Amador, Devenyns, Rolland e Huys.
Questi uomini approcciano la salita verso il Col de la Croix de Fer con 2’25” sul gruppo. Subito sulle prime rampe attacca Donovan, che chilometro dopo chilometro riesce a guadagnare terreno sugli inseguitori che procedono senza scossoni. A quel punto il gruppo dapprima rallenta, scivolando anche a 4 minuti dal battistrada, ma poi sotto l’impulso della Uno-X Pro Cycling torna a guadagnare terreno. A 36 chilometri dal traguardo Donovan cede e viene ripreso e staccato dagli inseguitori rimasti, dai quali evade subito Gregor Mühlberger quando mancano poco più di cinque chilometri allo scollinamento. Elissonde, Verona, Rolland e Lafay si riportano sull’austriaco, ma non c’è accordo con soprattutto Elissonde che prova in tutti i modi a rilanciare. Nel frattempo, in vista dello scollinamento, anche Wout van Aert alza bandiera bianca.
Rolland transita intanto per primo in cima al GPM insieme a Verona, puntellando la propria maglia a pois azzurri, mentre il gruppo transita a 1’49” capeggiato da un Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) primpante. In discesa, il solito volitivo Elissonde riesce a recuperare Verona, mentre Rolland non insiste e rimane alle loro spalle con Lafay, Mühlberger e Vermaeke, rientrato successivamente. I due battistrada proseguono senza troppo accordo, con Verona che si libera dell’avversario sulle prime rampe della salita finale.
Nel frattempo, non ci sono attacchi nel gruppo dei migliori che si screma naturalmente, arrivando agli ultimi tre chilometri forte soltanto di Primož Roglič (TJV), Jonas Vingegaard (TJV), Ben O’Connor (ACT), Tobias Halland Johannessen (UXT), Ruben Guerreiro (EFE), che aveva provato un attacco solitario, Louis Meintjes (IWG) ed Esteban Chaves (EFE). Dopo il solito ottimo lavoro di Vingegaard, Roglič si mette in proprio e stacca tutti a 1500 metri dal traguardo, arrivando a tallonare un Carlos Verona che può finalmente alzare le braccia al cielo dopo tanti anni di attesa.
Risultato Tappa 7 Giro del Delfinato 2022
Classifica Generale Giro del Delfinato 2022
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